Questo libro contiene “l’invenzione” di Caprilli dell’equitazione moderna, intesa anche come equitazione dinamica, nel pieno rispetto delle attitudini naturali del cavallo e della sua applicazione agli sport equestri, così come concepita dai grandi istruttori della scuola di Pinerolo.
La fotografia si ripropone di mostrare un cavallo che salta avanzando e senza sforzo utilizzando la giusta postura che ha imparato ad impiegare attraverso un giusto lavoro in piano.Il concetto portante del libro è che il cavallo, come l’uomo, deve acquisire la forza data dalla spinta delle sue leve e non da quella dei muscoli che vanno sotto sforzo e si danneggiano. Di conseguenza, questo libro costituisce un atto d’accusa nei confronti dell’assetto e delle tecniche di lavoro che vengono utilizzate in molti paesi, a cominciare dall’Italia: esse sono concettualmente errate e, poichè danneggiano gravemente la struttura fisica di cavalli e cavalieri, non ne garantiscono certo il benessere!
Il Col. Carlo Cadorna, autore del libro, è un profondo conoscitore dell’Equitazione Naturale inventata dal Cap. Federico Caprilli presso la Scuola di Cavalleria di Pinerolo all’inizio del secolo scorso. Infatti il padre Raffaele è stato il Comandante della Scuola ed a Lui si deve in parte la ripresa della FISE nel secondo dopoguerra, mettendo a disposizione le strutture militari (Il Cavallo Italiano, n° 1); ha così potuto disporre dell’insegnamento di otto Istruttori qualificati alla Scuola che ha portato l’Italia equestre al primo posto del mondo nel primo dopoguerra. Ma proprio l’alta qualificazione ha portato ad un numero ridotto di Istruttori, inadeguato alla diffusione delle scuole su tutto il territorio nazionale propria del secondo dopoguerra. Fino al 1996 si è almeno mantenuto il riferimento didattico caprilliano, seppur malamente spiegato e, quindi, attuato. Ma nel ’96, il cambio al vertice della FISE ha determinato una decisione provocata da un’errata valutazione che ha ritenuto il metodo caprilliano superato ed ha deciso di adottare l’Equitazione di Scuola, proprio quella che il Caprilli aveva voluto superare 120 anni fa. I risultati non si sono fatti attendere: da prima nazione siamo diventati l’ultima in Europa, con particolare riferimento al settore giovanile con l’aggravante che si scarica la mancanza di risultati sulla presunta mancanza di cavalli qualitativi. In realtà essa rappresenta soltanto l’immancabile risultato di una Equitazione completamente errata e superata dai tempi: non lo dice Cadorna ma le moderne Scienze Motorie unite all’Osteopatia. Oltre al fatto indiscutibile che per un secolo i migliori risultati sono stati ottenuti con cavalli dai 13 ai 19 anni, mentre ora vengono utilizzati dai 9 ai 12 perchè a 13 sono fisicamente finiti. La ragione l’ha spiegata il Prof. Vincenzo Canali, al quale è dedicato il libro ed uno dei massimi esperti mondiali nella materia (canali@posturaesport.com), che ha riconosciuto la piena adesione alle suddette scienze del metodo caprilliano oltre alla mia comprensione, per Suo merito esclusivo, che un percorso basato sullo studio dei leveraggi e la qualità dell’esecuzione dei movimenti, porta ai massimi risultati in campo equestre così come in campo umano: infatti esso rispetta il principio che il massimo risultato con il minimo sforzo si ottiene soltanto con il miglior impiego delle leve posteriori che si può ottenere soltanto determinando nel cavallo una corretta POSTURA. Poichè la forza risultante della leva si produce nella bisettrice dell’angolo formato dalla resistenza (stinco post.) e dalla potenza (femore) partendo dal fulcro (garretto), allo scopo di ottenere una direzione utile al movimento ed al salto (avanti/alto), occorre ottenere l’avanzamento del femore attraverso la flessione dell’anca (articolazioni lombo-sacrale e coxo-femorale). La flessione delle anche, evitando che essa provochi la flessione dei garretti (equitazione di scuola) perchè flettendosi perderebbero la capacità di spingere in avanti e di coprire spazio, può avvenire soltanto abbinando una grande tensione dorsale ad un ritmo molto lento (CADENZA). Il presupposto della tensione dorsale è l’oscillazione della colonna vertebrale che a sua volta è determinata dal movimento in avanti (coprire spazio), abbinato all’oscillazione dell’incollatura ed alla libertà/rispetto della zona dorsale/lombosacrale. Poichè i muscoli si sviluppano quando si contraggono dopo essersi distesi, si potrà sviluppare la tensione dorsale (IMPULSO) soltanto mantenendo il contatto con la bocca del cavallo per il tramite delle redini: esso, per mantenersi tale, deve favorire il movimento oscillatorio dell’incollatura, verticale e laterale insieme, attraverso un’azione CEDENTE (lasciarsi portare) della mano; ma essa deve anche saper contemporaneamente TRATTENERE allo scopo di mantenere la tensione abbinandola con la CADENZA, anche perché soltanto la tensione assicura la corretta direzione della spinta. Queste esigenze, poichè le mani sono collegate al busto per il tramite delle braccia, possono essere soddisfatte soltanto se il cavaliere ha un assetto (non posizione ma azione) in sella che gli consenta di sentire il baricentro del cavallo e di assecondarlo: in caso contrario (equitazione di scuola) le sue mani ed il suo peso ostacoleranno l’oscillazione dorsale del cavallo obbligandolo, soprattutto se molto generoso, a sforzi terribili che gli provocheranno gravi lesioni lombo-sacrali e muscolari: esse si potranno riconoscere dedicando la massima e PRIMARIA attenzione al linguaggio del cavallo: esso si esprime attraverso l’atteggiamento delle orecchie ed attraverso le DIFESE che, nel linguaggio del cavallo, denunciano dolore. La più grave è costituita dalla rigidità della coda unita a scalciate indietro durante i salti, purtroppo molto frequente ma mai denunciata, che è generalmente determinata da gravi lesioni lombo-sacrali: esse possono essere curate abbinando l’osteopatia e la fisioterapia all’impiego di una postura corretta. Il libro è quindi dedicato alla comprensione del genio caprilliano che costituisce oggi l’unica garanzia che il cavallo sia veramente ATLETA e non animale maltrattato. Un intero capitolo è dedicato alla SICUREZZA dei cavalieri: se fosse stato ascoltato, alcuni incidenti gravissimi e recenti avrebbero potuto essere evitati. Esso sostiene l’utilità didattica di disgiungere ed imparare separatamente l’azione della mano sulla bocca del cavallo e l’azione del cavaliere per acquisire un assetto che gli consenta di unirsi, non al cavallo (equitazione di scuola), ma al suo movimento. Essa si ottiene accorciando le staffe in modalità sufficiente a poter fermare il ginocchio nell’apposito alloggiamento della sella unitamente alla spinta verso il basso del tallone flettendo la caviglia rispetto all’appoggio della parte più larga del piede: ciò allo scopo di poter resistere allo squilibrio in avanti senza buttarsi indietro. Deve anche resistere alla spinta verso l’indietro dovuta alle accelerazioni del cavallo, alle salite che si verificano sui dislivelli e nell’atto di saltare. In quest’ultimo caso l’insieme con il cavallo potrà essere ottenuto utilizzando la staffa come punto di spinta allo scopo di sollevarsi leggermente dalla sella. Queste azioni dell’assetto, denominate “giusto uso della staffa”, non devono essere ottenute aggrappandosi al cavallo, ma esclusivamente ricercando l’equilibrio sulle staffe scendendo con il peso del corpo su di esse. E’ un movimento che richiede tempo e costanza: può essere esercitato salendo le scale, non troppo ripide, trovando l’equilibrio con l’incavo dei piedi a contatto con il bordo dei gradini, associando il movimento delle gambe a quello molto marcato delle braccia contrarie, e sforzandosi di mantenere le spalle aperte con la testa alta e sostenuta. Si sarà ottenuto il risultato quando si riesca a “sentire” la propria testa sulla verticale dei talloni. Nel frattempo il cavaliere potrà esercitarsi con il lavoro a mano da terra, camminando prima a fianco e poi dietro al cavallo, imparando così a cedere trattenendo, a sentire l’impulso e la cadenza: questo lavoro offre il grande vantaggio di accellerare la formazione dei cavalieri con cavalli già addestrati; di acquisire un grande controllo del cavallo, difficile nel lavoro montato. Infine, questo lavoro con il cavallo scosso, può essere iniziato con puledri dell’età di due anni ( se ne potrebbero avvantaggiare i cavalli da corsa) accelerando la loro preparazione fisica e così salvaguardandoli dalla “strage” attuale dei prodotti dell’allevamento dei quali il 70 % viene scartato perché ritenuto non idoneo. Nel libro vengono affrontate tutte le problematiche riguardanti la scelta e la cura dei cavalli, la formazione dei cavalieri e degli istruttori oltre alle diverse fasi dall’addestramento, fino al massimo livello, nel pieno rispetto del benessere del cavallo.
Una gran bella notizia!
giuseppe maria de nardis
Grazie!!!
Ordinato oggi, ne comunico l’uscita ai miei amici.
Grazie come sempre
Alberto Alciator
Grazie! Sarò lieto di ricevere le Vostre osservazioni. Le foto sono attuali e mostrano il risultato del lavoro sulla struttura fisica del cavallo che è sempre lo stesso delle foto nel tondino. E’ un po’ magro perché si è rotto un dente ed ho dovuto aspettare il dentista, ma è in buona salute.
Consiglio tutti i fortunati che, come me, seguono questo Blog, di ritagliarsi venti minuti di tempo per vedere su Cavallo2000 la registrazione dell’intervista al Col. Carlo Cadorna, brillantissimamente condotta dalla Sig.ra Marialucia Galli.
Il commento sui percorsi dei cavalieri Lopez e Fredricson è esemplare e dovrebbe essere trasmesso in tutte le Scuole di Equitazione (quelle con la maiuscola).
Un grazie a Cavallo2000, non solo per questo video, in attesa di quelli promessi.
giuseppe maria de nardis
Condivido: Maria Lucia Galli ha mostrato la Sua enorme professionalità rendendomi tutto facile, con le domande giuste al momento giusto!
” Guida essenziale…..” la dice tutta,. complimenti Carlo, ti superi sempre, è l’essenziale di tutti i tuoi libri di equitazione…., chissà cosa ne direbbe Caprill……
Come ho scritto nel primo capitolo, non ho inventato niente! Sono 50 anni che studio Caprilli e quindi ne conosco bene la teoria: l’unica differenza è che mi sono avvalso anche dei consigli di un professore super-esperto di scienze motorie.
Il commento di Mauro Beta, grande scrittore di cose equestri, mi fa un grande onore: spero soltanto di aver reso un servizio a tutti coloro che amano i cavalli. Nella nuova edizione si potranno vedere i progressi fisici del mio cavallo.
sono un ragazzo di 20 anni x 3…il sogno di una vita avere un cavallo tutto mio e con lui perdersi sull’appennino toscoemiliano, finalmente il giorno è arrivato però non basta l’entusiasmo come tutti i neofiti l’errore è sempre dietro l’angolo, per cui questo sito è per me come l’acqua nel deserto, oggi ordino il libro e resto in attesa…mi piacerebbe apprendere le nozioni per il benessere del cavallo come allenamento motorio ma anche quelle cose, forse banali per chi possiede un cavallo, ma ignote a che non ne ha mai avuto uno tipo, dimensioni box, posizione , esposizione, impianto idrico, paglia, fieno, pulizia del cavallo , ecc…un saluto a tutti …claudio 61 anni Torino
E’ importante la scelta del cavallo giusto: deve essere una scelta d’amore con un po’ di razionalità. Resto a Sua disposizione per ogni necessità. Se vuole mi mandi dei filmati, presi di lato, del cavallo in esame, anche in movimento al passo ed al trotto, e potrò darle un consiglio. http://www.lastriglia.com@gmail.com
Buon giorno, vorrei ordinare il libro ma nn sono più disponibili su amazon.
Purtroppo ho avuto dei problemi con l’editore e sono alla ricerca di uno nuovo: non appena sarà disponibile il nuovo libro, lo scriverò su questo sito. Nell’attesa, consiglio di leggere tutti gli articoli tecnici che si trovano nella rubrica. Grazie!!!
Il nuovo editore è Bastogi Libri, Roma, (bastogilibri@alice.it) Sarà disponibile entro fine gennaio. A presto!!!!!!
Una fotografia che potrebbe figurare tra quelle del libro su Pinerolo del Gen.le Badino Rossi.
giuseppe maria de nardis
Nel nuovo libro, pubblicato Ott. 2022, viene dato particolare risalto al lavoro a mano che ho sviluppato secondo i consigli del Prof. Canali ed ha dato risultati eccellenti. Resto a disposizione dei lettori per ogni ulteriore spiegazione.
Bravo Carlo, Sono felice per te e per la gente di equitazione. Alla faccia dei tanti cretini che abbiamo conosciuto alla Fiera di Verona.