Su un percorso congegnato per permettere a due cavalieri arabi di qualificarsi per le olimpiadi, si è disputata la coppa dell’80° CSIO.
Il tracciato aveva le misure previste ma era privo di difficoltà tecniche ed era facilitato partendo con un buon ritmo. I due arabi ne sono usciti brillantemente pur montando in modo sconsiderato, tipico della mancanza di esperienza, mostrando un buon livello tecnico.
I migliori cavalieri, Beerbaum, Bost, Brush, hanno fatto un esercizio in vista del Gran Premio.
L’Italia ha mostrato quello che avevamo già anticipato: un ottimo spirito di squadra, merito del capo equipe e dei Suoi collaboratori, che ha consentito alla squadra, nella seconda manche, di recuperare il punteggio negativo della prima e di piazzarsi all’onorevole quarto posto.
Comprensibile l’entusiasmo preelettorale dei dirigenti federali. Ma non bisogna lasciarsi ingannare dal risultato.
In effetti, mentre l’amazzone Francesca Capponi ha mostrato di aver continuato a progredire sulla strada che ha imboccato da tempo e che abbiamo segnalato già lo scorso anno, gli altri cavalieri, pur più esperti, hanno mostrato una forma tecnica dei loro cavalli tutt’altro che soddisfacente.
I primi due giorni del concorso hanno confermato che abbiamo quattro amazzoni(Martinengo, Capponi, Vizzini, Zorzetto) che montano con delle buoni basi tecniche: per migliorare è necessario che la FISE punti su di loro perchè l’emulazione è uno dei maggiori fattori di progresso.
Carlo Cadorna
Da anni non vado a Piazza di Siena, forse le nostre amazzoni mi ridaranno lo stimolo di tornarci…
Lo scenario ha perso molto con il campo in sabbia: ci vorrebbe uno strato artificiale verde come a Stoccolma WEG 1990. Ma lo spettacolo agonistico può essere notevole, come nel 2011, per la presenza di veri campioni tra cui Hickstead.
Commento non attinente. Poco tempo fa sono andato ad assistere ad uno stage del Tecnico Bormioli al Regno Verde di Narni, presente la presidente Dallari. Il lavoro didattico è stato di grande capacità, basato su lavoro in piano relativo all’impiego redini -uso della gamba. E’ stato necessario un lavoro al passo di circa 40 minuti per ripresa (erano due) per ottenere un certo risultato e per circa 30 minuti (naturalmente alternati da brevi pause di transizioni) al galoppo! Lavoro di base ma di metodo che tutti gli istruttori dovrebbero fare prima del solito numero impressionante di salti. Spesso l’allievo si annoia nel lavoro in piano ma se questo è ben fatto ed esigente, la noia non ha possibilità di subentrare!
E’ un tecnico di collaudata capacità: bisognerebbe assegnargli i mezzi per poter costituire una squadra giovanile “sperimentale” che faccia concorrenza ai senior. La concorrenza è un grande stimolo….
Giusta osservazione…