L’avvio delle gare di coppa del mondo a Verona, è stato ben preparato da U. Vezzani con un percorso senza larghezze (che partono dall’altezza dell’ostacolo in poi): ciò allo scopo di salvaguardare i troppi cavalli che cercano l’equilibrio sulle anche anzichè sulle quattro gambe come conseguenza dell’assetto dei cavalieri legato al cavallo e non al suo movimento. La conseguenza di quanto precede è che per coprire le larghezze devono compiere degli sforzi innaturali utilizzando muscoli che non sono stati sviluppati. Quindi i miei commenti saranno sempre condizionati dalla convinzione che il rispetto della meccanica del cavallo (scienze motorie), venga prima di ogni altra considerazione. La dimostrazione che ho ragione risiede nella circostanza che nella storia delle olimpiadi e dei campionati del mondo i vincitori hanno sempre avuto un’età compresa tra i 14 ed i 19 anni mentre ora l’età varia dai 9 ai 12!!!!! Nel libro che ho recentemente pubblicato, ho suggerito di partire dal lavoro a mano……
Nella categoria alta del venerdì la migliore equitazione l’ha fatta vedere il cavaliere svizzero Pius Schwitzer: peccato che innamoratosi della leggerezza del suo cavallo abbia preso sottogamba la difficoltà dell’ultimo ostacolo il cui fosso distraeva il cavallo dalla difficoltà dell’ultima tavola. Avrebbe dovuto aiutare il suo cavallo chiedendo una maggiore tensione dorsale (impulso)…. Ma hanno mostrato una giusta equitazione anche i cavalieri (nell’ordine) P. Andersson, P. Friedricson, J. Sprungher, F. Turturiello, G. Martinengo (ma deve lavorare il suo cavallo), R. Muhr, S. Delestre, D. Deusser.
Il Piccolo GP, è stato il trionfo di J. Epaillard: ho ascoltato molti commentatori affermare che vince perchè galoppa di più. Ma NON è così! Vince perchè il suo cavallo ha una SPINTA che gli altri non hanno… e la spinta viene dalle leve posteriori la cui forza risultante deve, attraverso un giusto lavoro (che non è quello che normalmente si pratica in Italia) essere orientata nella direzione più utile per saltare in velocità e, cioè, verso l’avanti-alto. Ottimo percorso anche di Lorenzo de Luca che, allo stato, è il miglior cavaliere italiano. Ottima anche la prestazione di G. Martinengo che ha trovato un cavallo che le è congeniale; ottimo anche il percorso di B. Maher che si è confermato ottimo preparatore ed utilizzatore di buoni cavalli. Infine mi è particolarmente piaciuta l’amazzone N. Del Signore che ha presentato un cavallo molto ben preparato e montato. Il Gran Premio è stata una gara molto emozionante sia per i percorsi di livello adeguato (le combinazioni non ammettevano errori all’ingresso) sia per la partecipazione di alcuni binomi di livello mondiale. Ha vinto B. Maher, anche grazie ad un cavallo migliore, per pochi centesimi su S. Guerdat che ha mostrato la perfezione equestre fatta di aiuti quasi invisibili e leggerissimi. Al terzo posto ugualmente N- Phillippaerts ha scavalcato P. Friedricson grazie ad un cavallo più esperto. Dopo l’ottimo M. Kuhner si è ben classificata la nostra F. Ciriesi che ha montato davvero bene: resta l’evidente contraddizione di una federazione che ha come primo dovere il benessere del cavallo e poi ammette e non cura un cavallo che è sempre in difesa: i casi sono due, o nessuno si è accorto delle difese (contro la mano e scalciate ogni salto) oppure nessuno si è preso la briga di chiedersi a che cosa sono dovute reputando il cavallo uno stupido…. Un fatto penoso…
Sì, la Ciriesi ha montato bene, aiutata anche dal fatto che in spazi ristretti e tempi quasi obbligati le è stato più facile controllare il suo Cape Coral. Il resto degli italiani da dimenticare. La Martinengo ha fatto una figura penosa, idem Zorzi con un cavallo che avrebbe bisogno di una monta molto più energica. Gaudiano si ostina a ripresentare Chalou ormai spompato, Previtali anche questa volta è andato fuori tempo, De Luca ha montato Cappuccino, che ha confermato di non avere i mezzi per un GP di Coppa del Mondo. insomma, la coperta è corta, anzi cortissima.
Altro fine settimana senza gloria per l’equitazione italiana. A Madrid, nella gara di Coppa del Mondo, la migliore degli italiani è stata la Ciriesi con 8 penalità, mentre Turturiello ne ha collezionate 16. Nei GP dei due CSI2 italiani, a Ornago havinto Schwitzer mentre il primo italiano è arrivato quinto. A Palermo erano presenti due soli stranieri, e uno dei due, un belga sconosciuto ha vinto il GP. Vorrei vedere una Federazione meno affamata di potere, che lasci andare il turismo equestre, il voltegio, l’horse ball, il polo e quant’altro e si concentri sui veri sport equestri, il salto ostacoli, il completo, il dressage, dedicando energie e investimenti alla formazione di nuovi cavalieri con la giusta mentalità e cultura. Per questo ci vogliono istruttori all’altezza, che in Italia sono pochissimi. Conclusione? o i giovani promettenti vanno all’estero o importiamo dall’estero gli istruttori che mancano.
Conosco bene uno dei migliori istruttori del mondo: mi ha detto che in Italia non si può insegnare perchè vi sono troppe interferenze….