Alcune associazioni interessate al benessere dei cavalli hanno lanciato un grido di allarme per l’organizzazione di una categoria di potenza nell’ambito del concorso pony organizzato alla Fiera di Roma. Vediamo se è giustificato.
Il fatto di saltare ostacoli di rilievo è nella possibilità dei cavalli – pony: pensate che io, alquanto mingherlino, saltavo 1,50 m. a piedi uniti! I cavalli hanno una forza molto superiore alla nostra; ma per poterla utilizzare per saltare devono, attraverso l’addestramento, imparare a flettere le articolazioni alte posteriori. Se un uomo cerca di saltare utilizzando solo le ginocchia avrà delle possibilità molto limitate: analogamente un cavallo se non ha imparato a flettere le sue leve posteriori in modo che la forza risultante possa esprimersi verso l’alto.
Ho visto dei cavalli terminare sgroppando la prova di fondo del completo quando questa prevedeva un percorso di 30 km.
Quindi, di per sè, le prove di salto ostacoli sono delle passeggiate per un cavallo ben preparato.
Mi pare quindi, che la potenza in programma, di per sè di normale impegno, misurerà il grado di capacità e di responsabilità degli istruttori che hanno la responsabilità dei ragazzi loro affidati.
CARLO CADORNA
…per fortuna c’è ancora qualcuno che usa la testa!!! Ministero della Salute IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO Roma, 7 aprile 2011 Carissimi, come membro del Governo con delega alla medicina veterinaria e al benessere animale ho ritenuto indispensabile avviare un percorso di civiltà predisponendo i riferimenti normativi di cui il nostro Paese era privo e, contestualmente, promuovendo una serie di iniziative per la crescita e la diffusione di una corretta cultura del benessere degli animali, in ogni attività in cui vengono impiegati. E’ dunque ovvio che non posso che condividere qualunque innovazione tecnologica che migliori gli standard di sicurezza degli ambiti in cui gli animali, ed in particolare gli equidi, sono coinvolti. Il benessere degli equidi va quindi tutelato nell’attività ludica e, soprattutto, in quella sportiva ed agonistica. Le scelte di carattere tecnico incidono, infatti, sulla salute e sulla qualità della vita del singolo animale, pertanto non possono essere condivise iniziative – in particolare se indirizzate ai giovani – che non scaturiscano da un ampio progetto di educazione alla corretta gestione del cavallo, nel rispetto delle sue esigenze etologiche e fisiche. Questo deve costituire il principio cui fare riferimento senza fraintendimenti e strumentalizzazioni. On. Dott.ssa Francesca Martini ______________________________________ Presidente Italian Horse Protection Association Dr. Antonio Nardi-Dei da Filicaja Dotti ______________________________________ Presidente AIDDA Dr. Lorenzo Croce ______________________________________ Presidente UISP Dr. Fabrizio Forsoni
…ma! se un cavallo ed un cavaliere, ponies compresi, sono in grado di affrontare ostacoli alti che c’è di male?
Alle olimpiadi di completo di Roma dove successero disastri e tragedie, gli Australiani arrivarono con i cavalli freschi e senza incidenti gravi.
I muri, della potenza, pur se alti cascano, si aprono e l’abbiamo visto a Roma …se poi i cavalieri nel riceversi non hanno stretto le gambe e volano, non è un problema di potenza del muro…ma di mancanza di potenza del cavaliere….
Questi turbamenti sulla potenza non mi riguardano e mi annoiano un po’.
Giovanna Binetti