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Le barriere per terra al galoppo sono inutili e dannose

Nel mio amore per i cavalli, mi stridevano a pelle, ora, stamane, mentre avevo nelle orecchie la voce di Mr X che pontificava, dalla tv, tradotto in italiano da un traduttore, più o meno bene…mi è venuto un lampo di cui voglio far partecipe il lettore attento.  Con un assetto sull’inforcatura, tipo USA di oggi, per semplificare, non sono assolutamente necessari quegli esercizi con una sfilza di barriere da fare al galoppo, magari pure con distanze strette tra una barriera e l’altra. Sconsigliabili, in assoluto, perché pericolose per i nodelli dei cavalli.

Con Ugone D’Amelio alla Farnesina come Presidente, non erano assolutamente di moda,  si storceva il naso e si lasciava perdere non dando ascolto a certe novita’ di importazione, se arrivavano. Oggi si vedono  certi cavalieri, con il loro assetto seduto, quello a tranviere, di importazione, non certo italiano-caprilliano, che devono inventarsi qualcosa per far muovere le spalle dei cavalli che, con il loro tipo di  monta, pure appesi in bocca magari o… con “pieghi” ottenuti con costrizioni varie, con redini di ritorno, senza usare le gambe nel lavoro in piano…., avevano bloccato.

Cavalli, magari con garretti potentissimi, ma con la schiena bassa. Doppio, triplo sforzo per i cavalli pertanto!!!! Un cavallo rispettato nel suo equilibrio naturale fin dall’inizio: Piero e Raimondo D’Inzeo, Graziano Mancinelli e… Nuti, Bicocchi, Fiorelli, Garcia, Govoni, Moyersoen… per rimanere in Italia, Whitaker, Linch, Skelton, Kurten per emigrare, oggi, è libero di spalle naturalmente. L’equilibrio nella dinamica, si ottiene con un assetto in cui il nostro baricentro coincide con il baricentro del cavallo.

Se usciamo dall’ambito del dressage, dove non si deve abbandonare ed entriamo nel settore salto ostacoli…l’assetto seduto puo’ e deve servire per rilassarsi, togliendo pure le staffe e lasciando cadere la gamba lunga e distesa….ma possiamo paragonarlo a due uova una sopra all’altra:  difficile, impossibile  mantenere la solidità in sella, senza sballonzolamenti, mentre si salta e pertanto foriero di errori, voli, pasticci. Torniamo a stringere le ginocchia, dopo averle spinte verso il basso (come si deve fare in sci su di una cunetta) ad appoggiare bene i piedi sulla panca della staffa, alzando il sedere, sul salto e non avremo bisogno di far fare fatiche e sforzi inutili ai cavalli.

Consiglio di dare un’occhiata a Joe Fargis, (“A touch of class” ed altri cavalli); stupendo il video su you tube delle olimpiadi del 1988. Nella sua “clinica” sempre rintracciabile su you tube si vedono bene gli esercizi che fa fare.

Utilizza sì le barriere a terra, nell’avvicinamento, ma  al trotto. E, sull’ esercizio buttare via le redini per allenarsi a stare in equilibrio con totale indipendenza tra mani e gambe, accarezzando la spalla del cavallo e guardando avanti lontano.

Le barriere a terra al trotto  a tre passi prima del primo salto, per poi affrontare un esercizio in sequenza, una gabbia……vanno benissimo, anzi sono consigliabili per tutti, soprattutto per i puledri.

Giovanna Binetti

 

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