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DOPO PIAZZA DI SIENA

La conclusione dello CSIO italiano ci consente di fare il punto sulla situazione del settore salto ostacoli.

Innanzitutto è stato un grande successo organizzativo targato Giovanni Bussu:  una scelta tecnica del Presidente Paul Gross di cui bisogna dargli atto: ha allestito dei percorsi difficili ma scorrevoli che hanno punito i cavalli non “in avanti” :  quelli non in grado di saltare senza particolari interventi da parte dei cavalieri.

La scelta della FISE di far partecipare molti giovani cavalieri è da condividere se non vogliamo perpetuare il divario che ci separa dalle migliori nazioni del mondo.  Ed i nostri cavalieri hanno montato, finalmente, con lo spirito giusto, quello che si entra in campo per vincere,  trascinati dai veterani Arioldi e Govoni che quello spirito hanno imparato da Raimondo d’Inzeo.

All’altezza della situazione anche l’organizzazione federale, in particolare l’ufficio stampa, particolarmente efficiente.

Ora, poiché tra i nuovi quadri vi sono dei tecnici di valore, bisogna valorizzarli allo scopo di favorire la crescita tecnica dei cavalieri.

Questa crescita si deve manifestare soprattutto nel campo prova perché è là che si mette nel cavallo la carica che gli consentirà di esprimersi al meglio in campo gara.  Bisogna rivalutare l’importanza del lavoro in piano, in quantità e qualità,  allo scopo di portare i cavalli ad una condizione fisica e muscolare ottimale.

Di particolare rilievo tecnico la lezione di equitazione impartita dal cavaliere irlandese Cian O’ Connor nella potenza: ha dimostrato come l’impulso sia indipendente dalla velocità.  Come un cavallo possa saltare un muro di 2,20 m. senza particolari interventi da parte del cavaliere se è nella giusta situazione di equilibrio e di impulso.

Infine due note stonate:  mentre la banda intonava l’inno canadese, una parte del pubblico è rimasta seduta. Forse era opportuno un intervento dello speaker.

La visita del percorso da parte di cavalieri in maniche di camicia non è un bello spettacolo:  si potrebbe chiedere alla FEI che, almeno nei gran premi, ripristini l’obbligo della tenuta da caccia.

Carlo Cadorna

One Response to “DOPO PIAZZA DI SIENA”

  1. giovanna binetti #

    La fonte principale, “genetica” si potrebbe dire, della bravura di Giovanni, viene da Graziano Mancinelli, che aveva fatto, proprio qui a Piazza di Siena, i percorsi di Lombardi, direttore di campo e gran Signore, doppie gabbie comprese….. Me lo ha detto per telefono Mamma, ieri sera.
    Giovanna Binetti

    30 Maggio 2011 at 12:12 Rispondi

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