Le vittorie di Hickstead, il cavallo di Lamaze, ed in particolare quella nel Gran Premio Roma davanti a quell’autentico fuoriclasse che è Michael Whitaker hanno fatto sì che venisse classificato come un cavallo extraterrestre, nel senso che non fa testo.
A me sembra un’analisi superficiale e troppo comoda per non voler ammettere la superiorità della monta in avanti. Il vantaggio della monta in avanti è che il cavallo viene predisposto a trovare da sè l’equilibrio avanzando, anche e sopratutto davanti all’ostacolo. Il cavallo, sollecitato dal naturale rispetto per l’ostacolo, aiutato da una giusta azione ed assecondato dal cavaliere, compie un gesto che gli è stato insegnato con il lavoro in piano: tende l’incollatura in avanti, frena con gli anteriori ed impegna i posteriori. Questo gli permette di avvicinarsi al salto senza mettere a rischio il passaggio degli anteriori. Quello dei posteriori è assicurato dalla libertà d’incollatura che il cavaliere gli consente e che gli permette di alzare la schiena.
Lamaze ha vinto perchè si è ben guardato dal contare i “galoppi” del suo cavallo ma ha semplicemente galoppato da un ostacolo all’altro per la via più breve lasciando al cavallo il compito di aggiustarsi davanti ai salti.
Piuttosto dobbiamo mettere in evidenza che è stato aiutato in questo dalla sua “atleticità”. E’ una caratteristica che accomuna i cavalli con caratteristiche fisiche che ricordano il purosangue: perchè questa razza è stata selezionata dalla velocità che ha come presupposto la flessibilità delle articolazioni posteriori. Ne dovrebbero tener conto gli allevatori: oggi è di moda insistere nell’inbreeding con gli stalloni performer mezzosangue. Forse dovrebbero tornare a ricercare qualche buon purosangue.
Conosco la loro ritrosia dovuta al fatto che i cavalli di sangue nessuno li vuole perchè non li sanno montare. Hickstead non lo voleva nessuno perchè, essendo piccolo e leggero, non aveva molta forza. Ma non avevano considerato la sua attitudine ad utilizzare le leve posteriori che il suo cavaliere ha avuto la capacità e l’intelligenza di non contrastare.
Ma, poichè chi vince ha sempre ragione, è naturale che in futuro i migliori cavalieri si convertano alla monta naturale (nella foto Piero d’Inzeo su The Rock) che al concorso di Acquisgrana ha visto un bellissimo esempio nei percorsi di Beezie Madden: è interessante, a questo proposito, osservare i cambiamenti e l’evoluzione nella monta in gara e nel lavoro in piano del campione olimpico Beerbaum.
Carlo Cadorna