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LA SITUAZIONE DEL SALTO OSTACOLI

Due anni fa scrissi un articolo (analisi S.O. – cavalcando.it) che criticava la scelta di Fuchs perchè illogica dal momento che abbiamo bisogno, casomai, di un istruttore  e non di un cavaliere commerciante.

Fuchs è passato, senza lasciare traccia se non quella dei soldi incassati e dei cavalli venduti.   Poichè il risultato di allora ai campionati europei era da ascrivere all’opera di Emilio Puricelli, logica voleva che fosse, Lui sì, nominato tecnico di riferimento.  Invece, è stato passato ai giovani cavalieri (buon per loro).

Ora, la situazione del nostro S.O. è tornata ai livelli precedenti, in un contesto internazionale in crescita, perchè non viene seguito un metodo univoco di lavoro.  Infatti, vi sono due metodologie nel mondo, quella tedesca e quella americana di derivazione italiana.

La prima punta allo sviluppo della forza del cavallo ingabbiandola, fin dall’inizio, nella mano del cavaliere.  E’ un metodo che può avere successo soltanto con cavalli molto ben costruiti.

L’altro metodo mira invece a sviluppare nel cavallo la flessibilità che gli consente di utilizzare le leve posteriori. Il controllo della mano si sviluppa gradualmente ed è completo soltanto quando si è raggiunta una flessibilità totale.

Posto che qualsiasi metodo richiede tanta dedizione e lavoro, quello tedesco poco si adatta alle caratteristiche dei nostri cavalli.   Quello italiano, se ben compreso, consente di modificare completamente un cavallo in pochi mesi curandone, nel contempo, le patologie di compensazione.

I due metodi non hanno nulla in comune nelle finalità e nei mezzi per ottenerle.  In Italia sono stati mischiati con i risultati che sono davanti agli occhi di tutti.

Occorre allora nominare un tecnico unico che potrà avvalersi di collaboratori:  dovrà individuare i binomi d’interesse federale, Juniores compresi, e proporre loro un contratto pluriennale che li obblighi a lavorare secondo le direttive federali.

In questo modo, dopo pochi mesi, potrà essere valutata la capacità del tecnico ed, eventualmente, sostituirlo.  Negli altri sport si fa così : non si comprende perchè non debba essere utilizzato questo metodo anche nell’equitazione.

Carlo Cadorna

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