Essa costituisce un aiuto formidabile al cavaliere per ottenere la comprensione, da parte del cavallo, delle modalità, fisiologicamente giuste e naturali, per distribuire correttamente il suo peso sui quattro arti.
Infatti favorisce la flessione delle articolazioni alte posteriori, ovviamente, a condizione che il cavaliere sappia mantenere il massimo impulso. Significa che il cavaliere deve stare in equilibrio ed al centro del cavallo, tenendolo diritto con la mano passiva e le azioni diagonali.
L’andatura migliore è il passo che deve, gradualmente con l’aumentare dell’impegno della schiena, allungare la falcata. A queste condizioni è facile per il cavaliere “sentire” il cavallo che è “sulle sue gambe” : questa condizione lo mette in grado di risolvere da solo qualunque problema di equilibrio a cominciare dall’azione di rientro davanti ai salti.
Al contrario, il cavallo che non ha imparato a rientrare in discesa (o dopo un allungare che è la stessa cosa) non potrà certo regolare da solo le ultime battute davanti ai salti.
Il cavallo piazzato correttamente in discesa potrà effettuare salti in dislivello restando padrone del suo equilibrio così come discese particolarmente ripide.
Quindi, i cavalieri che portano il busto indietro nelle discese e nei salti, montano un cavallo che non si piazza correttamente, oppure non sentono correttamente l’equilibrio del cavallo, o più probabilmente, entrambe le cose. Un tale cavallo non potrà mai centrare la parabola sui salti perché se vi è pressione sulla schiena la linea dorsale si imbarca.
Il cavaliere potrà, allo scopo di favorire l’equilibrio del cavallo, aprire molto le spalle (come ben fa V. Panizzon nel salto nell’acqua), ma senza intaccare la discesa dei talloni sulle staffe.
A dimostrazione dell’efficacia della discesa come esercizio per la corretta flessione del treno posteriore, essa è particolarmente indicata per insegnare al cavallo l’esecuzione del piaffè attraverso l’esecuzione ripetuta della transizione passo-alt.
Inoltre, il salto in discesa è il migliore esercizio per la formazione di un assetto solido e ben inforcato nei cavalieri. Infatti richiede la fermezza in sella e stimola l’indipendenza degli aiuti necessaria per tenere il cavallo diritto.
Per concludere la discesa, oggi purtroppo così poco utilizzata, costituisce un esercizio indispensabile per i giovani cavalieri e per la formazione dei giovani cavalli.
Carlo Cadorna
Buongiorno, reduce da tanti anni ” di campagna ” ho sperimentato le tecniche di discesa dagli argini del Chisone ,in quel di Pinerolo , e devo dire che quella indicata richiede un certo coraggio nel caso di notevoli pendenze … perché per l’uomo è innaturale andare nel senso del vuoto ..
Comprendo ma Le confermo, anche per esperienza personale, che è come ho scritto. A Montelibretti c’era uno scivolo, sopra Piazza di Siena, che valeva quello di Pinerolo: la prima parte era molto diritta ma più facile perché i cavalli scivolavano. La seconda era molto difficile perché il terreno non era scivoloso ed i cavalli tendevano a mettersi di traverso, cadendo. Poi l’hanno chiuso perché molti cavalli si sono fatti male. Il tutto era lungo circa 200 m. Ho montato in completo dal ’66 al 2003 ed i salti nell’acqua erano profondi almeno 50 cm.. Ho fatto il bagno una sola volta a Ravenna su un dentro fuori (del quale un giorno o l’altro posterò la foto) perché la laguna era allagata e l’acqua era profonda un metro. Quindi, la discesa molto diritta è più facile. Il problema è che oggi non vedo in giro un cavallo preparato come quello postato nell’articolo (Forquet). La buona equitazione richiede coraggio! La lezione di Caprilli è proprio questa: metti il cavallo nelle migliori condizioni per trovare l’equilibrio DA SOLO. Se il cavaliere si butta indietro con l’assetto glielo impedisce.
Ora che è chiuso il CEF, dove può esserci uno scivolo che permetta queste discese?
A Montelibretti c’è sempre quello sotto la villa: è stato copiato dal vecchio scivolo di Tor di Quinto. Poi basterebbe guardare nel bosco: non credo che sia difficile trovare un tratto con una pendenza adeguata.