Sono i principali fattori dell’equitazione e, di conseguenza, è utile analizzarli sia separatamente che coniugati insieme.
L’argomento è oggetto di una vecchia polemica a livello internazionale, sollevata soprattutto dagli istruttori del Cadre Noir di Saumur nei confronti dell’equitazione di origine tedesca: oggi queste differenze si stanno sfumando (Jung) ma ancora esistono, soprattutto nella mentalità di alcuni giudici.
Osservando la prova di dressage del completo in Kentucky, mi ha colpito un’amazzone USA che, come molte sue compatriote, si è presentata con un cavallo preparato benissimo ed ha completato tutta la ripresa con un uso molto discreto degli aiuti: è stata fortemente penalizzata dalla giuria con un punteggio mediocre.
Il cavallo, nella tipologia del purosangue, aveva una condizione fisica perfetta, senza un filo di grasso ma con i muscoli giusti in stato di evidente tonicità: la linea dorsale ben estesa e, per effetto del giusto uso della schiena, l’incollatura ben sostenuta consentiva un contatto sempre perfetto con la mano. E’ stato tra i pochi cavalli che ha effettuato avanzando con i posteriori una piroetta al passo ben disegnata.
Certamente non era un cavallo fornito di movimenti spettacolari, ma ha svolto tutta la ripresa dimostrando un vero equilibrio (la capacità di sostenersi da solo) ed un vero impulso (che viene dal cervello e quindi non ha bisogno di essere continuamente sollecitato).
Sono invece stati valutati in modo notevolmente più positivo dei cavalli che, come conseguenza di continui interventi del cavaliere, mostravano spesso i posteriori sotto sforzo ed un contatto errato perché troppo chiuso e pesante sulla mano.
Io credo che il giudizio di origine tedesca derivi da un’errata interpretazione del termine “schwung”: infatti la spinta fornita dai posteriori più che dai muscoli deve derivare dal giusto orientamento delle leve.
E comunque, l’efficienza dei muscoli si vede dal risultato in termini di locomozione osservando la copertura delle orme e non certo dall’impressione diretta che denuncia, invece, uno sforzo. E’ la fisiologia poi a bocciare questa interpretazione perché il muscolo che va sotto sforzo si danneggia.
Sostengono i francesi (Racinet) che se il grande maestro Nuno Oliveira si fosse presentato in rettangolo sarebbe stato bocciato: è possibile….
Per completare questa analisi, bisogna ricordare che l’equilibrio non è un fatto momentaneo ma duraturo e migliora con l’avanzare dell’addestramento ed il conseguente abbassamento delle anche.
L’impulso (“La tensione dorsale”) è il presupposto per l’efficacia e quindi del successo dell’addestramento.
Carlo Cadorna