concorso L.G.T. Parigi EIFFEL ha riservato uno spettacolo che si presta ad osservazioni interessanti. Ha infatti vinto meritatamente il tedesco C. Ahlmann che pratica, con notevole classe, l’equitazione di scuola tedesca. Bisogna però tenere conto che questa equitazione, che nulla ha di naturale (l’equitazione nell’ottica delle funzioni), si presta soltanto ai cavalli naturalmente ben costruiti, di grande attitudine al salto e sono il risultato di un lavoro lungo e raffinato. D’altro canto i cortesi lettori avranno notato come il cavallo di Ahlmann salti sempre con la coda rigida (attorciliata e diritta): dal momento che la coda, attraverso il codone, rappresenta l’ultimo pezzo della colonna vertebrale si rileva la rigidità estrema di questa. Dal momento che, secondo le scienze motorie, è l’oscillazione della linea dorsale a determinare il movimento, ne deriva che il salto sarà invece interamente delegato ai muscoli dorsali ed alle articolazioni posteriori che si danneggeranno quanto più verranno utilizzati dal momento che il loro compito dovrebbe invece essere esclusivamente quello di orientare le leve posteriori allo scopo di ottenere la massima spinta (lo sviluppo della funzione di flesso estensione).
D’altro canto nessuno dei cavalli battuti ha rappresentato la corretta equitazione naturale moderna ma piuttosto un miscuglio tra le due che non funziona come ha ben dimostrato il cavallo dell’irlandese M. Macauley. Il cavallo che più si è avvicinato all’equitazione naturale è stato quello del messicano F. Sommer. Recentemente ho visto ed ammirato un percorso del nostro N. Lupino che invece la rappresenta perfettamente ed è il Suo cavallo che lo dimostra manifestando una giusta iniziativa davanti ai salti.
LA DOMENICA PRECEDENTE, si è svolto a Stoccolma, nello stadio olimpico, un bellissimo GP, targato Vezzani. La vittoria per 6 centesimi di sec. è andata al fuoriclasse King. Edward che, montato da H. von Eckermann, ha fatto la differenza. Secondo il bravissimo irlandese S. Breene. Ottima prova anche di B. Maher. Da rilevare le buone prove, pur macchiate dall’eliminazione ad un muro di nuova fattura per i cavalli, di K. Staut e di P. Andersen allieva dell’imprenditore intelligente S. Conter.
Ieri a Montecarlo Gaudiano ha vinto la 155 a tempo con Chalou (assicurandosi la posizione in classifica anche per il mese di giugno) ma tre ore dopo nella 160 lo stesso Chalou a commesso due errori, confermando che non recupera la fatica. Oggi lo ripresenta nel GP, altra 160. Vorrei sbagliarmi, ma prevedo che si ritiri. Ma che senso ha partecipare a un impegno del genere con un solo cavallo?
Non si è ritirato ma è uscito con tre errori. Il povero Chalou era visibilmente stanco dopo tre giorni di salti. Ha montato molto bene De Luca, netto fino al 12 ostacolo, poi il suo Cappuccino non aveva più niente da spendere e si è ritirato. Ha vinto Epaillard con un cavallo dell’inesauribile allevamento francese: primo premio 495.000 Euro!
A mio parere sarebbe da sottolineare il successo di Epaillard. Un successo che parte dalla gestione dei cavalli il più naturale possibile, che gli ha permesso di scavalre la ribalta a livello internazionale. Come già detto, i suoi cavalli dormono tutti fuori in branco e sono tutti scalzi. Non è il solo, gli svedesi fanno altrettanto. Donatello d’Auge è, tra l’altro, allevato da lui stesso. Chapeu.
F
Concordo: in estrema sintesi, i cavalli di Epaillard vincono perchè SCORRONO tra le gambe del loro cavaliere. Per poterlo fare è necessario che i cavalli siano mantenuti SANI, dalla doma in poi. Tenere i cavalli fuori in branco (io ho fatto questa esperienza) serve a mantenere in buono stato anche quelli che non sono perfetti. Sui ferri, il problema è che vi sono molti maniscalchi che hanno scarsa preparazione culturale (ho fatto anche il maniscalco…). Grazie per il Suo bell’intervento!!!
A proposito di cavalli che scorrono, bei percorsi di Smolders a Riesenbeck nel GP di Domenica, nel confronto con Kuhner si palesa la differenza tra un cavallo in avanti e un cavallo sostenuto da aiuti propulsivi. Smolders si limita ad assecondare e regolare col peso del corpo un cavallo che è corretto in mano a causa del suo al suo essere in avanti, Kuhner si trova a dover fare un poco lo “spingi e tira” su un cavallo che non è in avanti come Uricas. Bello spettacolo a mio parere.
Concordo!!!