Il GP di Madrid non è stato certo un bello spettacolo: un gruppo di cavalieri famosi montati su dei cavalli mal preparati! Si sono dovuti confrontare con un percorso delicato e non si può dire che abbiano fatto una bella figura. Poichè è il risultato organizzativo di un circuito pensato per il denaro senza alcun rispetto per i cavalli non bisogna meravigliarsi: prima o poi doveva accadere.
Ha vinto con l’unico netto (senza barrage!) Edwina Alexander sul Suo Fellow Castlefield, già sperimentato a Miami. In realtà ha compiuto un brutto percorso: si è imposta per un’altro grosso problema del S.O. odierno, quello del peso che avvantaggia le amazzoni di 40 kg., che sul cavallo, fanno una differenza enorme. Me ne parlò in passato Piero d’Inzeo che aveva vissuto l’abolizione del peso uniforme di 75 kg. da parte del Col. Marcone dopo le olimpiadi di Montreal: “è una grave ingiustizia antisportiva”, mi disse! Dietro di lei il danese A. Shou e l’olandese J. Vrieling. Era presente il nostro E. Gaudiano su Chalou (24°) con due errori.
Caro Generale, è vero che le amazzoni sono avvantaggiate dal minor peso che grava sul cavallo, ma è anche vero che i cavalieri sono avvantaggiati dalla loro maggiore massa muscolare. Non per niente i primi 15 posti della classifica mondiale sono occupati da maschi. Volevo invece osservare che il mondo dell’equitazione di oggi è una bufera infernale che non si ferma mai, con cavalieri e cavalli sballottati da una domenica all’altra dall’America all’Europa, da Madrid a Amburgo, al ritmo di cento-centoventi percorsi all’anno: lontanissimi dai tempi di Piero d’Inzeo, quando da ottobre a marzo i cavali andavano al prato e negli altri mesi partecipavano a
cinque o sei concorsi internazionali e a poche decine di nazionali…
Vero! Oggi inizia P.di Siena: aspetto al varco Cape Coral….che è stato messo in squadra.
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