L’ultimo consiglio federale ha completato il rinnovamento dell’organizzazione sportiva federale.
Le promesse sono state mantenute perché è stato nominato un solo tecnico per ogni settore o comparto di esso. Nel complesso le scelte rispondono a criteri che corrispondono ad un ritorno alla scuola italiana e questo è positivo perché dobbiamo ricominciare a formare correttamente dei cavalli che, soltanto in questo modo, potranno darci soddisfazioni agonistiche durevoli nel tempo.
L’unica scelta che contraddice questa impostazione è quella del responsabile del Salto Ostacoli, l’olandese Hans Horn, fino alle olimpiadi tecnico degli svedesi.
E’ stata evidentemente una scelta politica perché gradita ai cavalieri. Si possono fare due osservazioni principali: di quali cavalieri parliamo? Di quelli che non sono stati capaci di formare un solo cavallo che vada bene in Italia? Fate un confronto con la cavalla Silvana, quella che l’ex campione del mondo(allievo di Horn) non riusciva a gestire. Di quelli che sono, con la sola eccezione di Moneta, al di fuori di tutte le classifiche mondiali? Di quelli, per ricordare una frase ripresa in diretta telefonica dagli USA, che secondo lo stesso Moneta (e Atzeri dagli USA) usano un sistema completamente sbagliato? Di quelli che amano autodefinirsi “campioni” salvo poi incolpare gli incolpevoli cavalli per la mancanza di risultati?
La seconda osservazione riguarda il tecnico: ha già svolto quell’incarico in Italia per molti anni ed i risultati sono stati sporadici e, quindi, complessivamente negativi (altrimenti non avremmo questi problemi). E’ stato detto che non era stato messo nelle condizioni migliori; ma allora, perché non si è dimesso?
La verità è che i vari tecnici che si sono succeduti hanno pensato soprattutto a vendere cavalli a dei cavalieri convinti che siano essi a mancare in Italia.
D’altro canto, un tecnico serio e capace privilegerebbe dei cavalieri giovani e ben impostati perché in Equitazione è difficilissimo correggere i difetti consolidati. Così ha fatto Mangilli quando ha ottenuto il risultato più importante.
Quindi, rassegnamoci ad una perdita di tempo e di denaro: speriamo almeno che vi sia una verifica dei risultati dopo qualche mese e, in caso negativo, il tecnico venga sostituito.
Questa è la prima regola per avere successo nello sport.
Carlo Cadorna
NB. Apprendo (10/02/2013) che la FISE ha ripiegato su Horn perchè il tecnico italiano indicato dai cavalieri (Nuti) ha chiesto un appannaggio giudicato eccessivo. A parte il fatto che in Italia vi sono ancora altri tecnici che non sono certo inferiori, è giunta l’ora di pensare tutti nell’interesse nazionale: certi comportamenti, certo non nuovi, non devono essere subiti ma denunciati alla pubblica opinione. Solo così si potrà determinare un reale cambiamento che deve essere, prima di tutto, di carattere morale.
Sui tecnici delle altre discipline olimpiche, il Tuo giudizio sembra essere positivo. Chi sono e in che senso corrispondono a criteri che si rifanno alla scuola italiana?
Grazie,
Filippo Gargallo
Per il completo il responsabile è Alessandro Fiorani, allievo di Mangilli. Il tecnico di settore è Andrea Mezzaroba. Per gli junior e young rider Roberto Rotatori. E’ il meglio che ho visto….Il programma per il completo pubblicato sul sito fise lo sottoscrivo! Per il salto ostacoli young, junior e pony Gianluca Bormioli.
Per il dressage la responsabile è Laura Conz. Montava in completo (bene) poi è andata a fare il corso di dressage in Germania. E’ un’amazzone morbida che monta bene. Non è ancora dato sapere chi sarà il tecnico ma potrebbe essere che faccia tutto la Conz allo scopo di contenere le spese.
Il mio giudizio è positivo per quello che si può recuperare in Italia: infatti sono 30 anni che non si è prodotto quasi niente. Da quando sono venuti a mancare Manzin e Mangilli!
Schematizzando, la scuola italiana mette il baricentro del cavaliere insieme a quello del cavallo (con il suo particolare assetto). Le scuole estere di origine tedesca(olandese, belga, molti francesi, alcuni inglesi, alcuni svizzeri) mettono il baricentro del cavaliere dietro a quello del cavallo.
Quindi, la vera differenza consiste nel diverso modo di “sentire” il cavallo.