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LA TRADIZIONE EQUESTRE ITALIANA

                                    

Forse non tutti sanno che il nostro Paese ha avuto un ruolo guida dell’Equitazione moderna non soltanto con il Cap. Caprilli, ma già a partire dal Rinascimento. 

Infatti, in quella stagione effervescente per tutte le arti,  fiorirono in Italia allevamenti di cavalli pregiati e scuole di grande qualità:  le più famose si trovavano a Napoli, a Mantova ed a Ferrara perché in quelle città regnavano dei principi che dell’arte si abbeveravano. 

Inoltre consideravano il saper cavalcare un corredo indispensabile per i principi, i nobili ed i militari che volevano distinguersi ed essere rispettati. 

In Italia hanno quindi operato dei grandi maestri quali Grisone, Fiaschi, Ferraro, Corte, Pignatelli, Santapaulina, Rosselmini, Mazzucchelli, Paderni e Caprilli. 

Contemporaneamente si è sviluppata l’editoria equestre che ha avuto, sin dall’inizio, grande successo di vendite. 

 

 

Quindi tre secoli di grande fermento nei quali l’arte equestre italiana ha conosciuto prima una grande crescita qualitativa: quando essa è entrata in crisi si era già trasferita in Francia dove conobbe,  nel XIX secolo un grande sviluppo.  Fu poi Caprilli a riportarla al primo posto nel mondo. 

 

Mentre la storia del periodo caprilliano è stata raccontata dal Gen. G. Veneziani Santonio (ed. Dell’Orso),  quella del periodo precedente era, fino ad oggi, ricordata in modo frammentario.  A colmare questo vuoto culturale è appena uscito in edicola il libro “Le opere della Cavalleria”  scritto da Giovanni Battista Tomassini. 

 

 

Si tratta di una magnifica opera, scritta con grande maestria e rigore filologico dall’autore che è un professionista della penna e della ricerca storica.  Inoltre è un appassionato cavaliere che pratica la monta di origine iberica con grande dedizione. 

 

Il libro è stato stampato in una lussuosa veste tipografica dalla Libreria Cavour di Frascati (www.libreriacavour.it) alla quale può essere richiesto in alternativa ad amazon.  Si legge come un romanzo perché l’autore, per il tramite di una ricerca minuziosa, ha realizzato dei veri e propri scoop di difficile immaginazione.

                                                                                               Carlo Cadorna

 

 

4 Responses to “LA TRADIZIONE EQUESTRE ITALIANA”

  1. giuseppe maria de nardis #

    Una segnalazione libraria molto interessante. Davvero bello curiosare i particolari del cavallo di Lorenzo il Magnifico, i chiodi della ferratura ed uno zoccolo anteriore sx un po’ incastellato, oltre al particolare delle sue mani, con le nocche tipiche di chi trascorre molto tempo stringendo le redini, in apparente contrasto con la straordinaria raffinatezza dell’affresco.
    In questi giorni in Francia, a proposito di tradizione equestre, è stato presentato un progetto che avrà sede agli Haras du Pin sui mestieri del cavallo, una vera e propria scuola di formazione per tramandarli.
    E noi in Italia? Guardiamo Pompei che si sfalda, mentre il British Museum ha avuto cifre sbalorditive di visitatori attratti proprio da una mostra, in parte virtuale, su Pompei.
    giuseppe maria de nardis

    4 Marzo 2014 at 19:13 Rispondi
  2. Filippo Gargallo #

    Ottima iniziativa.
    Conoscevo molti dei nomi riportati ma una visione unitaria, in effetti, mancava.
    Conoscere il nostro grande passato non può che aiutarci per l’avvenire.
    Un caro saluto,
    Filippo Gargallo

    4 Marzo 2014 at 20:09 Rispondi
  3. Filippo Gargallo #

    In effetti, però, visitando il sito della libreria Cavour il testo non è ancora stato ricompreso tra le loro pubblicazioni!

    4 Marzo 2014 at 20:12 Rispondi
    • lastriglia #

      Io l’ho acquistato lì….

      4 Marzo 2014 at 20:53 Rispondi

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