L’anno in corso sta volgendo alla fine come pure il quadriennio olimpico che determina l’opera dei presidenti eletti: è quindi giunto il momento di fare un consuntivo che possa darci qualche indicazione per il futuro.
Di positivo vi è stata un’indubbia maggiore attenzione non solo al risultato ma anche al comportamento tecnico dei nostri cavalieri più rappresentativi: a mio parere questa tendenza dovrebbe accentuarsi perchè è inutile riporre speranze di risultati migliori in cavalieri che mostrano dei gravi difetti di base. Molto meglio sarebbe affidarsi a cavalieri più giovani da valorizzare.
A questo proposito, un segnale importante è giunto dall’ultima gara nazionale di rilievo: il memorial Gen. C.A. Della Chiesa a Bologna. Concorso ben organizzato, con l’apporto di F. Cottier che ha saputo premiare i binomi tecnicamente migliori, ha messo in evidenza il cavaliere più giovane (14 anni) e quello più esperto e collaudato.
Del giovane Giacomo Casadei ho già parlato in occasione dei campionati giovanili: a Bologna ha fatto vedere come si monta a cavallo, soprattutto nel percorso base. Un assieme perfetto con il cavallo (dovuto ad un ottimo assetto) che gli consente di “sentirne” il baricentro e di centellinare gli spostamenti in sella attraverso l’uso prevalente dell’azione del peso del corpo.
Immagino già quanti pseudo istruttori avranno detto che tutto dipendeva dalla qualità del cavallo: i ragazzi intelligenti non possono credere ad una simile panzana. Oggi la selezione attitudinale permette di allevare soltanto cavalli ultraselezionati: la differenza la fa l’addestramento più o meno competente che si conserva soltanto con una monta rispettosa delle attitudini del cavallo che sono state sviluppate.
Invece l’esperto cavaliere N.C. ha fatto vedere un cambiamento inaspettato: in passato l’avevo criticato vivacemente per la monta poco rispettosa dei Suoi cavalli. A Bologna ha montato veramente bene mettendosi implicitamente alla ribalta del panorama nazionale: saper cambiare difetti consolidati è un grande segno di intelligenza. Perciò mi congratulo con Lui, certo che la FISE saprà valorizzare adeguatamente la Sua grande esperienza.
Quanto invece ai principali temi elettorali (“In attesa delle elezioni FISE”) nulla è stato fatto soprattutto nel settore chiave della formazione (“La formazione equestre”) degli istruttori ai quali si è continuato a vendere titoli privi della necessaria conoscenza.
Concludo augurando agli affezionati lettori di passare serenamente con la propria famiglia (senza dimenticare i cavalli che ne fanno parte!) le prossime feste ed inviando loro un affettuoso arrivederci al prossimo anno!
Carlo Cadorna
Il miglior augurio che possiamo ricevere noi lettori de La Striglia è di continuare a leggere sempre nuovi articoli in cui cronaca e tecnica vengono illustrati con la chiarezza propria di chi sa.
Il commento dei percorsi col richiamo ai video disponibili in rete è uno strumento efficacissimo – (v. CSI Ginevra, dove il grigio del bravissimo De Luca spesso è disunito) – per comprendere le note tecniche. Strano che nessun magazine online si avvalga di una collaborazione col Blog.
Un grazie agli organizzatori che rendono disponibili free online i video nei loro archivi, sperando che altri li seguano (FEI, London Olympia).
Sistema Unico Italiano: qualcuno ha notizie?
Auguri a La Striglia.
giuseppe maria de nardis
L’apprezzamento dei lettori è la mia benzina: rinnovo l’invito a collaborare con me richiedendo l’approfondimento dei temi di maggiore interesse. Grazie!!!!!!! Mi risulta che la definizione del sistema unico italiano abbia incontrato qualche difficoltà per differenze di opinioni tra i membri della commissione. Dai pochi segnali pubblicati le idee sono poche e …confuse!