Nel corso degli ultimi cinquant’anni, si è sviluppato in Italia un “sistema ippica” governato da personaggi incapaci e corrotti che ha sostanzialmente fatto il gioco di una politica che, anziché fare gli interessi dei cittadini, intesi nel loro complesso, ha sfruttato l’individualismo nostrano per potersi arricchire attraverso i privilegi e la corruzione.
I privilegi sono davanti agli occhi di tutti, e nessuno riesce a scalfirli! La corruzione è quella delle mazzette su tutte le spese dello Stato, valutata dalla Banca d’Italia in sessanta miliardi di euro.
A questo stesso sistema politico si è affidata l’ippica per il tramite degli stessi dirigenti che l’hanno portata al disastro e mentre la nave affonda la politica si mette in salvo con la farsa delle primarie e spostando l’attenzione dalle proprie responsabilità (i debiti ) a quelle presunte, ma false, dei cittadini (l’evasione fiscale), messi gli uni contro gli altri secondo il principio “divide ut impera”.
Perché alla fine l’unico vero problema sono i debiti contratti con l’estero che consentono ad alcuni stati di ricattarci allo scopo di impoverirci e dividersi i nostri beni.
Se sulla Costituzione vi fosse stampato il divieto di collocare i titoli di debito all’estero, avremmo, oltre ad una ritrovata libertà, un limite automatico alla spesa improduttiva: perché nessuno la finanzierebbe.
Nel silenzio generale gli ippodromi si stanno svuotando perché, in assenza di monte premi, le spese di allenamento sono diventate insostenibili: di conseguenza, alla chetichella, i poveri cavalli vengono avviati ai macelli clandestini.
Loro, i cavalli, sono gli unici testimoni di questo disastro annunciato che pagano, con dignità, il prezzo più grande.
Carlo Cadorna
La storia dell’UNIRE è un perfetto spaccato settoriale di ciò che è divenuta l’Italia, una Repubblica sbranata dallo Stato e da chi si è progressivamente appropriato di esso per il solo fine di ingrassare sè stesso e le proprie clientele. Nulla è stato fatto dai Tecnici, eppure sarebbe bastato guardare al sistema francese.
Hanno saputo inventare solo il redditometro: sono note le prime cifre del danno fatto alla nautica, presto sapremo quelle dei danni fatti al mondo del cavallo ed agli incolpevoli cavalli.
Del resto cosa aspettarsi da chi è ontologicamente coessenziale al sistema di spoliazione delle risorse pubbliche?
Gli stessi dirigenti di alto rango della Banca d’Italia ricevono la cosiddetta “indennità di camicia”, pari a circa 17.000,00 euro l’anno! Molte famiglie italiane vivono con molto meno …
Che tristezza vedere l’Italia dei nostri padri ridotta così, senza che nessuno di costoro senta il bisogno di dire: “scusate, ce ne andiamo, lasciamo il posto a qualcun altro”, no tutti lì imperterriti.
Grazie per l’ospitalità ed ancor più per non tirarsi indietro,
giuseppe maria de nardis