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IL BENESSERE DEL CAVALLO (3)

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Oltre che dalla qualità dell’esercizio dipende anche dalla qualità, dall’adeguatezza e dal metodo di distribuzione dell’alimentazione(“Pratica del cavallo”) .

fieno

 

 

 

 

Per non sbagliare conviene seguire un metodo semplice  ed alla portata di tutti:  l’alimentazione di base è il fieno la cui qualità non può essere sostituita da nessun mangime.

Se esso è di prima scelta costituisce già un alimento completo che può essere distribuito a volontà,  avvicinando il cavallo alla sua predisposizione naturale che è quella di passare gran parte del tempo mangiando.

cereali

 

 

 

 

 

Nei cavalli ai quali richiediamo delle prestazioni sportive e per quelli in accrescimento deve essere in parte sostituito con cereali adatti alla stagione (d’estate bisogna evitare quelli che apportano più calorie) ed all’impiego del cavallo per durata ed intensità dello sforzo.  Ad essi può essere aggiunto vantaggiosamente olio di mais (150 gr.).

A parte casi particolari (endurance di alto livello e corse) consiglio di limitare la quantità al minimo indispensabile perché il cavallo recepisca ed incameri il lavoro:  si può giudicare dalla sudorazione che non dovrebbe essere eccessiva, dalla respirazione durante il lavoro, dalla lucentezza del pelo, dai fianchi che dovrebbero essere pieni.

Normalmente non si deve eccedere un kg. di cereali per ogni quintale di peso del cavallo.  Se il cavallo non lavora per più di un giorno, devono essere dimezzati i cereali.

recinto

 

 

 

 

Consiglio vivamente di completare l’alimentazione portando il cavallo a pascolare sul prato naturale per almeno 15 minuti al giorno:  servono a completare l’apporto vitaminico, a mantenere in piena efficienza il fegato e gli organi digestivi ed a consumare naturalmente i denti il cui equilibrio condiziona quello della colonna vertebrale.

Il controllo delle fiante che devono essere consistenti ma non troppo dure permette di avere la situazione sotto controllo.  E’ importante distribuire sempre i cereali a stomaco pieno per permettere ai succhi gastrici di lavorarli adeguatamente.

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Altrettanto importante, per il benessere del cavallo,  è il sistema di stabulazione e la qualità del riposo che esso consente.

Il cavallo che lavora deve poter riposare in un recinto di dimensioni contenute che gli permetta di muoversi al passo senza il rischio di restare incastrato,  aria a volontà, un ricovero asciutto  e la vicinanza dei propri simili.

Molti appassionati ritengono il prato indispensabile per il benessere del cavallo:  se con questo intendono la piena libertà di galoppare, non sono a conoscenza di quanti gravissimi incidenti hanno coinvolto dei cavalli in lavoro, messi al …prato;  oppure hanno poca cognizione dell’energia che il cavallo può immagazzinare attraverso un lavoro corretto.

pascolo

 

 

 

 

Avendone avuta la possibilità, ho fatto questo esperimento con dei cavalli da completo ed il risultato non è stato positivo perché, avendo passato molto tempo al prato, mettevano poco impegno nel lavoro.  Ritengo quindi che quella di “un cavallo al prato” sia una condizione diversa da quella di “un cavallo in lavoro”.

Vi sono invece dei recinti mobili, di dimensioni contenute, che possono essere utilizzati per permettere di far pascolare il cavallo.  Alla luce delle esigenze sopra elencate, ritengo che la stabulazione ideale per i cavalli potrebbe essere realizzata con la costruzione di una tettoia coibentata larga dieci metri (di lunghezza variabile) sotto la quale sia possibile organizzare, attraverso una palificazione facilmente spostabile, due file di recinti:  in questo modo vi sarebbe anche il vantaggio di un’elevata flessibilità nell’organizzazione dei recinti sulla base del numero e della dimensione dei cavalli da stabulare.

Questo sistema offrirebbe anche notevoli vantaggi economici nei costi e nella manutenzione delle lettiere.  Inoltre, potendo l’aria circolare liberamente,  la tettoia può essere costruita piuttosto bassa ed essere, così, poco soggetta agli eventi atmosferici. (CONTINUA)

Carlo  Cadorna

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