E’ stato pubblicato dal Ministero della Salute ed introduce importanti differenze e punti fermi nella gestione e nell’impiego dei cavalli (un’autentica RIVOLUZIONE). Verrà pubblicato sul sito della FISE ed è opportuno che tutti i tesserati ne prendano approfondita conoscenza ad evitare di essere denunciati per maltrattamento. Io mi occuperò dell’incidenza del codice sull’addestramento e sull’impiego dei cavalli.
Poiché sono norme di carattere generale si applicano dovunque e non soltanto durante le competizioni. Si inizia con il prescrivere che l’operato di chi lavora con i cavalli deve essere orientato allo sviluppo dell’eccellenza delle attività e delle professionalità coinvolte, anche attraverso il parametro essenziale della tutela del benessere dei cavalli.
E’ un principio importante perché fissa in modo inequivocabile la coincidenza tra addestramento corretto e benessere; stabilisce inoltre che, da domani, l’addestramento corretto è un obbligo per tutti coloro che intendono utilizzare un cavallo per un’attività sportiva.
Si precisa che la doma e l’addestramento devono avvenire nel rispetto delle esigenze fisiologiche ed etologiche del cavallo e tenendo conto della teoria dell’apprendimento(ripresa dal tecnico australiano A. Mac Lean).
Vieta l’uso di bardature e finimenti tali da causare lesioni o sofferenze all’animale. A questo proposito è bene ricordare che una commissione FEI costituita dai maggiori veterinari ed osteopati del mondo, ha stabilito che il “tenere” l’incollatura del cavallo in una posizione fissa per più di dieci minuti, può provocare gravi lesioni muscolari: a maggior ragione una posizione costrittiva ed etologicamente incompatibile.
La teoria dell’apprendimento è quindi parte integrante di questo codice. Fissa, in modo moderno ed in linea con le conoscenze attuali più approfondite i principi (otto) che devono regolare il rapporto tra il cavaliere ed il proprio cavallo. Sorvolo sui primi sette perché sono di difficile controllo e quindi non credo che possano incidere, concretamente, sulle modalità dell’addestramento (ma sono importanti per gli istruttori!).
Mi soffermo invece sull’ottavo perché è rilevante per le sue conseguenze: purtroppo è stato tradotto, tecnicamente, in modo poco appropriato dall’inglese. Confonde infatti la decontrazione con il rilassamento che è tutt’altra cosa: il cavallo dovrebbe lavorare in decontrazione ma non può lavorare in rilassamento perché questo definisce lo stato di non lavoro. Stabilisce comunque che la decontrazione rappresenta una priorità come ben prevedono i moderni principi della fisiologia.
Vieta quindi il lavoro in una situazione di conflitto (difese) e prescrive che tutte le bardature di contenimento (capezzine, redini ausiliarie, longine…) siano tenute sufficientemente lente in modo che i comportamenti di conflitto(difese) espressi dal cavallo possano essere palesi e gestiti non appena appaiono.
Questa norma ha un effetto rilevante perché, di fatto, vieta l’uso di capezzine chiudibocca strette(ci devono passare almeno due dita), di redini ausiliarie (di ritorno, gogue…) tenute tese( anche in modo non costrittivo), di longine che fanno leva da qualche parte (doppie redini appoggiate sulla coscia esterna del cavallo). Questo, evidentemente, perché “TESO” è il contrario di “LENTO” e quindi caratterizza indiscutibilmente il maltrattamento!
Essa è pienamente giustificata perché le difese si manifestano nella bocca del cavallo ed il cavaliere deve avere con essa un contatto diretto per poterle percepire e non falsato da bardature ausiliarie che hanno un effetto di leva.
Il Codice termina con la prescrizione:” Chiunque sia a conoscenza di maltrattamenti o comportamenti che ledano la dignità dei cavalli deve provvedere tempestivamente a darne tempestiva segnalazione al personale preposto ed alle autorità competenti”.
Questo significa che, da oggi, gli ufficiali di gara preposti al controllo non potranno più sottrarsi alla denuncia delle violazioni che vengono portate alla loro attenzione. Ma significa anche che tutti i tesserati che non denunciano maltrattamenti ai quali erano presenti, possono essere deferiti alla Procura Federale!
Poiché a tutt’oggi la FISE si è limitata a vietare l’uso di mezzi ausiliari che provocano dolore e la Rollkur (incollatura in iperflessione) essa è la prima a non rispettare il Codice(c’è una discordanza ed una evidente insufficienza tra quanto affermato nel Codice Etico(2013-“Nei confronti del cavallo ogni soggetto dovrà mantenere un comportamento rispettoso della figura del Cavallo inteso come atleta“) ed i regolamenti delle singole discipline): indispensabile quindi che, al più presto, i regolamenti federali siano adeguati al rispetto delle nuove norme stabilite dal Codice (la decontrazione messa al primo posto!!).
Per concludere, questa iniziativa pone l’Italia al vertice mondiale in tema di salvaguardia e sviluppo del benessere dei cavalli: una volta tanto bisogna complimentarsi con il governo che ha saputo comprenderne l’urgenza e la necessità!
Carlo Cadorna
P.S. Poco dopo la pubblicazione di questo articolo, già cominciano i commenti di chi dice “che non bisogna esagerare” etc… Insomma, dovrebbe restare tutto com’è!! Invece il Codice ha proprio il pregio di mettere la parola fine alla finta equitazione basata sulla violenza nei confronti dei cavalli.
Coloro che lamentano la difficoltà di ottenerne l’applicazione, si leggano il Codice Etico della FISE e provvedano a fare le segnalazioni che esso prevede!
Da profano mi sembra un giusto approccio ad un problemma serio. Sono sicuro che ne guadagnerà l’equitazione ma soprattutto i cavalli !
E’ una buona iniziativa perché, comunque, stabilisce dei punti fermi nella definizione del reato di maltrattamento dei quali il Magistrato dovrà tenere conto! L’equitazione ne guadagnerà perché vi è una perfetta coincidenza tra la buona equitazione e lo sviluppo del benessere del cavallo.
ERA ORA!!!!
Finalmente colonnello!!!! Speriamo sia L inzio di un corretto e leale rapporto con il cavallo.
Niente mezzucci e dannose scappatoie.. Tanto ascolto e collaborazione… I cavalli provano ad ascoltarci.. Siamo noi a non voler imparare la loro lingua e a non capire niente del concetto : cavallo-atleta!
Spero si abbia riguardo DAVVERO per questo essere che nei secoli abbiamo cavalcato per conquistare imperi e dare battaglia agli invasori, usato per arare i campi ( dunque mangiare e sopravvivere ) fino a farci trasportare nei lunghi viaggi.. Forse l Italia si sta avvicinando a quella cultura equestre che vede solo nel rispetto totale del cavallo l unica possibilità per elevarci.
Io voglio
Continuare a crederci.
E’ una realtà normativa: è interessante anche leggere le parole di presentazione del Viceministro. Ora si tratta di farla applicare: non mi sembra poi così difficile. Da parte dei tesserati inviare denuncie probanti alla Procura Federale. Per i non tesserati qualunque comando delle forze dell’ordine…
Caro colonnello, vista la sua testimonianza a piazza di Siena inizio ad avvilirmi…
Nessuno denuncia, nessuno parla, tutti minimizzano e molti ignorano proprio l introduzione del codice!!
Ormai queste pratiche sono consuetudine.. E la consuetudine si trasforma in norma se c’è abitualità e protrarsi nel tempo…
Finché non vedremo multe salate e punizioni esemplari non riesco ad essere positiva…
Attendo con la speranza che mi accompagna il vero cambiamento per i nostri atleti cavalli!!
Farò una segnalazione al Procuratore Federale ai sensi del Codice Etico FISE e del Codice di Tutela degli Equidi (art. 6, ultimo comma).
ottimo, finalmente! Se fosse retroattiva partirebbero immediatamente una serie di denuncie.
saluti
In teoria è perfetto! In pratica bisogna vederne l’applicazione: per ora non ve ne è traccia…