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LA TOELETTATURA DEL CAVALLO

 

 

La toelettatura del cavallo rientra tra le regole che la tradizione ed il buon gusto (“L’eleganza a cavallo”) impongono ai cavalieri che si dedicano all’Equitazione;  costituisce inoltre un mezzo per godere degli effetti del proprio lavoro dal momento che una buona toelettatura deve anche mettere in maggiore risalto lo sviluppo della muscolatura, la condizione e le proporzioni del cavallo.

 

Gli elementi che costituiscono il cardine di una buona toelettatura sono, oltre ad una corretta pulizia (“Pratica di scuderia ed alimentazione del cavallo”) la gestione dei crini, particolarmente coda e criniera.

A prescindere dal gusto personale, è bene sapere che la tradizione equestre impone scelte misurate, ordinate e poco vistose.

La criniera deve essere prima scrinata conferendole una forma che snellisca l’incollatura:  più lunga al centro e più corta alle estremità.  Si procede nel modo seguente: si pettinano i crini verso il basso.  Poi si prendono con la mano dx pochi crini scelti tra i più lunghi e si strappano dopo averli separati da quelli più corti  con la mano sx.  Si continua in questo modo finchè la criniera ha perso spessore ed è della lunghezza voluta.

 

Ultimata la scrinatura, si fa lo shampoo e poi si intreccia piegando le treccie all’interno.  Quando la treccia si è asciugata si scioglie e la criniera resta bombata, come messa in piega.  La criniera naturale, ben scrinata e lavata è, a mio giudizio, la toelettatura più elegante a condizione che la criniera resti ordinata.  Se così non è, allora è meglio una treccia classica: le treccie devono essere sottili, arrotolate in modo da diventare piccolissime e poi fermate con ago e filo o elastico dello stesso colore della criniera.

Per poter intrecciare un cavallo il giorno prima senza “sporcare” il lavoro con la lettiera, i neozelandesi coprono le trecce con della plastica sottile fissata alle stesse con altri elastici.  Mi sembra un sistema intelligente per non complicarsi la vita.

La coda deve essere scrinata ai lati dell’attacco sino a che diventa sottile e pareggiata sul fondo all’altezza dei garretti o poco sotto.  In alternativa si può lasciare naturale l’attacco ed intrecciare i crini laterali:  questo sistema ha l’inconveniente che può essere adottato solo saltuariamente e la coda resta normalmente in disordine.   Io preferisco il piacere di vedere il cavallo in ordine tutti i giorni!

 

 

 

 

 

 

 

 

Completa la toelettatura la regolazione delle barbette, lunghi peli che scendono dai nodelli ed hanno la funzione di allontanare la pioggia dai pastorali(soggetti alle ragadi).  Quindi devono essere accorciati poco, soprattutto durante la stagione invernale,  curando nel contempo di asciugare bene i pastorali.

Le vibrisse,  lunghi peli sotto il muso ed intorno agli occhi che funzionano come delle antenne per il cavallo, non devono invece essere toccate.

Il tocco finale può essere rappresentato dall’ungere con grasso gli zoccoli e dal lucidare il pelo con uno straccio.

Carlo Cadorna

 

 

 

 

 

 

2 Responses to “LA TOELETTATURA DEL CAVALLO”

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