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LE RESPONSABILITA’ DELL’ISTRUTTORE

Domenica 11 marzo 2012, si sono verificati a Tor di Quinto due incidenti senza appello, purtroppo, per due cavalli.

Uno si è verificato al secondo ostacolo della categoria 2 : un ostacolo facile e ben collaudato. Qualcosa non ha funzionato nella fase di riscaldamento ed in quella di avvio del cross-country (vedi “Preparazione per il cross-country” -al cavallo deve essere lasciata la possibilità di entrare gradualmente nella sua azione).

L’altro , nella categoria una stella, in un’ostacolo direzionale il cavallo è andato fuori traiettoria. Avviene quando il cavallo non è in perfetto equilibrio e, di conseguenza, ha un rapporto non corretto con la mano del cavaliere.

Oggi, gli ostacoli direzionali sono numerosissimi ed un cavaliere che parte in una gara ad una stella deve essere in grado di montarli con la massima tranquillità (a casa esercitarsi su combinazioni multiple di fronti stretti).

Entrambi gli incidenti coinvolgono la responsabilità degli istruttori che è grande, sopratutto in completo, per le possibili conseguenze. Vi sono troppi ragazzi la cui unica preoccupazione è quella di stare nel tempo prescritto: è necessaria una riflessione collettiva per riportare il nostro sport nei suoi giusti binari, quelli di un sano divertimento.

Ancora maggiore è la responsabilità degli istruttori che mettono a cavallo i ragazzi facendo sì che si facciano un’idea errata dell’Equitazione:  perché saranno dei cavalieri “sfortunati” per tutta la vita.  Infatti i loro cavalli avranno sempre dei problemi fisici e saranno costretti a cambiarli spesso  con grandi esborsi di denaro:  mi riferisco soprattutto a quei numerosissimi (sono ormai la maggioranza) giovani che montano agitandosi, più o meno seduti, su di un cavallo spento e con la schiena imbarcata.  L’equitazione è l’esatto contrario:  un cavaliere fermo su di un cavallo che si muove armonicamente!

Carlo Cadorna

Nella foto vediamo un esempio, purtroppo frequente, di cavaliere con un assetto instabile, privo di fermezza ed un cavallo che non è teso sulle redini.  In queste condizioni, saltare in campagna è un terno al lotto.

N.B. Sarà un caso,  ma era la prima volta che alla manifestazione non era presente il Dott. Capuzzo in veste di supervisore.  Solo la presenza di un responsabile tecnico esperto e competente (che ha fermato cinque cavalli) ha evitato che avvenissero ulteriori incidenti.

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